Torino – Una storia curiosa riportata dal quotidiano La Stampa fa alimentare le incongruenze sull’uso del Green Pass. A Torino un vandalo sorpreso da un poliziotto fuori servizio a danneggiare alcuni monopattini elettrici, ha evitato il carcere perché l’agente non è potuto entrare in Questura a compilare gli atti in quanto privo della certificazione verde.
Siamo a via Pietro Cossa, alla periferia di Torino, quando alcune sere fa un uomo viene sorpreso mentre sta danneggiando alcuni monopattini. Visibilmente ubriaco, non contento di esser stato fermato nella sua verve distruttiva, aggredisce l’agente di polizia libero dal servizio a calci e pugni.
Quando sono arrivate le volanti di supporto, chiamate dall’agente fuori servizio, sembrava scontato che per il danneggiatore di monopattini sarebbe scattato l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale.
Senza Green Pass l’agente resta fuori dalla Questura
Ma per un cavillo burocratico così non è stato. L’agente infatti privo di certificazione verde non è potuto andare in Questura per compilare gli atti che avrebbero decretato il fermo del vandalo. L’altra soluzione sarebbe stata quella che i suoi colleghi dovevano recarsi a casa sua per far compilare gli atti, ma sembrava troppo complicata.
L’agente alla fine ha rinunciato alla denuncia per resistenza
Dopo aver sentito anche gli uffici della questura, l’agente ha rinunciato all’arresto dell’aggressore limitandosi a denunciare i fatti agli altri poliziotti, proprio come un normale cittadino e non come un pubblico ufficiale. Per l’aggressore, quindi, è scattata solo una denuncia a piede libero e di fatto è scampato all’arresto.
Quella della certificazione verde alle forze dell’ordine è un problema che rischia di mettere in affanno l’intero comparto sicurezza. Stando ai dati del 15 Ottobre sono circa 18 mila i poliziotti privi di vaccino e che quindi per recarsi a lavoro devono presentare un tampone negativo.
18mila poliziotti senza vaccino
Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp ha spiegato che ’’tutto questo sta mettendo in grandissima difficoltà l’apparato della sicurezza. Inoltre le modalità del Green pass sono di difficile attuazione. Noi abbiamo una serie di attività anche in siti dove è molto difficile accedere alla possibilità di fare il tampone, oltre alla difficoltà di prenotare il tampone per le tante richieste’’.
’’Se un poliziotto o un carabiniere ha fatto il tampone valido fino alle 14, quando termina il turno, alle 13.59 arresta una persona e si deve prolungare nell’orario di servizio, cosa fa, lascia lì l’arrestato perché deve andare via?’’ – ha sottolineato il segretario.
’’Quindi se un poliziotto si vuole fare il tampone ma non riesce a farlo cosa facciamo lo mandiamo a casa senza stipendio per una settimana? E poi chi lo sostituisce? Noi abbiamo già una carenza di organico drammatica’’.
Una delle proposte arrivate dal sindacato Coisp è quella di estendere la validità dei tamponi per i poliziotti a 96 ore, in modo da risolvere i problemi logistici legati alla necessità di sottoporsi al test ogni 48-72 ore.