Verona-Inter 1-3: che esordio per Correa

verona-inter-1-3

Verona-Inter 1-3. Non poteva esserci modo migliore di esordire per Joaquin Correa con la maglia dell’Inter. Due gol in 10 minuti, uno di testa e un altro di sinistro che annientano il Verona e permettono ai nerazzurri di festeggiare la seconda vittoria in campionato.

Bisogna dire che la gara non era iniziata nel migliore dei modi. Dopo 10 minuti di dominio iniziale con una ghiotta occasione capitata nei piedi d Lautaro, i padroni di casa hanno preso le misure e hanno iniziato un pressing asfissiante culminato con l’errore clamoroso di Handanovic che in nome della tanto acclamata costruzione dal basso, ha sbagliato un passaggio verticale per Brozovic regalando palla a Ilic che a tu per tu con lo sloveno non ha fallito.

Dopo lo svantaggio l’Inter ha impiegato qualche minuto per assorbire il colpo e mettersi a giocare alla ricerca del pari. Si va negli spogliatoi sotto di un gol. Inzaghi decide di non cambiare nessuno, fiducioso che i suoi uomini sappiano ribaltare la situazione. E in effetti non passano nemmeno 5 minuti della ripresa che l’Inter trova il pari sugli sviluppi di una rimessa laterale, con Lautaro che smarcato davanti la porta, di testa non sbaglia e fa 1-1.

Verona-Inter 1-3: Inzaghi indovina i cambi e cambia la gara

Passano i minuti e il fortino veronese sembra resistere. A quel punto Simone Inzaghi si gioca le carte Correa e Vidal che si riveleranno azzeccate. Il cileno innesca l’azione lanciando Darmian sulla fascia destra. Il cross è preciso sulla testa di Correa che non fallisce e porta in vantaggio l’Inter a 7 minuti dalla fine. Poi nei minuti finali la ciliegina sulla torta: azione verticale veloce nella zona centrale del campo a smarcare Correa tra le linee che dal limite dell’aria non ci pensa due volte e lascia partire un bolide di sinistro che si va a conficcare alla sinistra del portiere: 1-3 partita chiusa e tutti a casa.

E’ ancora un Inter convincente quella vittoriosa a Verona. Che dimostra carattere e pazienza nel rimontare lo svantaggio iniziale. Nota negativa Samir Handanovic che sembra non riuscire a dare quelle garanzie che dava un tempo. L’errore è frutto della costruzione dal basso che è comunque rischiosa ma efficace se fatta bene. Non possono essere tollerate distrazioni.